Live Non è la D’Urso, Pina Auriemma e l’omicidio Gucci: «Speravo di essere dimenticata»
A “Live Non è la D’Urso” Pina Auriemma, la “maga” del caso Gucci, accusata dell’omicidio di Maurizio Gucci assieme a Patrizia Reggiani. Lei è uscita dopo 13 anni di carcere e si trova di nuovo al centro dell’attenzione per via del film che sul caso sta girando Ridley Scott, con grandi nomi nel cast come Al Pacino e Lady Gaga: «Speravo di essere dimenticata - ha confessato- ma così non posso ricominciare».
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LIVE NON E' LA D’URSO, PINA AURIEMMA PARLA DELL’OMICIDIO GUCCI
Pina Auriemma, ospite di “Live Non è la D’Urso” ha confessato che dopo gli anni di carcere sperava di poter ricominciare, ma il film di Ridley Scott ha riportato il caso alla luce: «Il mio sogno – ha spiegato - era quello di essere dimenticata dopo 13 anni di pena, ma con questo film non posso ricominciare. Mi chiamano “maga” ma è un errore, mi pare che fu il questore che mi associò alla magia perchè la signora Reggiani aveva l’abitudine di farsi fare le carte e io, benché non ci credessi, l’accompagnavo».
Pina Auriemma ha poi parlato di Patrizia Reggiani e dell’omicidio Gucci: «Siamo state amiche per trent’anni, lei si era fissata e voleva far uccide il marito, lo chiedeva a tutti e l’ha chiesto anche a me. Le ho presentato una persona, ma in realtà era una truffa, la doveva solo stare a sentire e prendere tempo. Poi lei si è accordata con lui e altre persone, si è mossa da sola. Quando Maurizio è morto, sapendo che potevo andare dai Carabinieri e raccontare tutto, mi ha fatto sedare. Mi hanno definito la sua “tata”, ma no lo sono mai stata, non sono stata neanche la sua dama di compagnia dato che non sono mai stata pagata. Ha avuto un’infanzia difficile e io sono una persona molto disponibile. Non la voglio più veder ne sentire, è una donna pericolosissima che può dire qualsiasi cosa. Se ci stesse guardando però le dico che non ho rancore verso di lei, ho pagato caramente il fatto di frequentarla e farmi convincere».
Ultimo aggiornamento: Domenica 28 Marzo 2021, 23:21
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Pina Auriemma: chi è la maga del delitto di Maurizio Gucci? età, carcere
Pina Auriemma è la maga che ha avuto un ruolo attivo e fondamentale nell’architettare il delitto di Maurizio Gucci. La donna questa sera, domenica 28 marzo, sarà protagonista della prima serata di Canale Cinque sarà ospite a Live – Non è la D’Urso di Barbara D’Uurso. In questi giorno il caso Gucci è balzato nuovamente agli onori della cronaca perché a Roma si sta girando il film sulla storia e vediamo Lady Gaga nei panni di Patrizia Reggiani.
Pina Auriemma è la donna del mistero dell’omicidio Gucci, è stata dichiarata essere la maga che plagiò Patrizia Reggiani al punto di invogliare la donna a pianificare l’omicidio. La donna è colei che è stata prima amica e confidente della Reggiani e poi intermediaria tra la donna ed il gruppo di criminali assodati per commettere l’omicidio. Il delitto Gucci è avvenuto il 27 marzo 1995, esattamente 26 anni fa e per questo delitto Pina Auriemma è stata condannata a 19 anni di carcere ed è uscita dal carcere recentemente dopo aver scontato 13 anni della pena.
Le due amiche avevano intrecciato un rapporto così stretto che secondo Pina Auriemma, fu Patrizia Reggiani a chiederle di assodare un killer. La moglie di Maurizio Gucci è stata condannata a 26 anni di carcere.
“Infangata la mia famiglia e mio padre”: l’ira dell’erede Gucci contro il film sull’omicidio dello stilista
Ucciso “per stizza”. Patrizia Reggiani, la donna “bella come Liz Taylor” che lo Maurizio Gucci aveva sposato, ha raccontato così la decisione di far assassinare il titolare dell’impero della moda già segnato da dissesti e tensioni interne. Per quel delitto, come già raccontato da TiscaliNews, la Reggiani è stata condannata a 19 anni di carcere, poi ridotti a 13, e li ha scontati tutti. Quattro proiettili sparati da distanza ravvicinata il 25 marzo 1995 misero fine alla vita di Gucci. Un delitto che ha dentro una storia di rapacità, di risentimento e di lusso diventato una griffe mondiale. Ora tornato d’attualità con ampia risonanza per via del film House Of Gucci diretto da Ridley Scott che vede come protagonista Lady Gaga proprio nei panni della Reggiani. Ma nella celebre famiglia c’è chi grida contro le falsità e forzature del lavoro di Scott, annunciando il ricorso alle vie legali.
“Pieno di bugie”
Ad alzarsi da parte della famiglia Gucci è la voce di Patricia, della terza generazione della dinastia dell’alta moda. La quale protesta contro Ridley Scott e contro la produzione per il cumulo di distorsioni della realtà che si trovano nel film. “La sceneggiatura è basata sul libro di un’autrice che non ha mai incontrato mio padre Aldo Gucci - scrive in un post Patricia Gucci - nel film lui viene mostrato come minuscolo delinquente grasso, quando in realtà era alto, magro e con gli occhi azzurri ed era la personificazione dell’eleganza, applaudito da reali, capi di Stato e celebrità di Hollywood”. Peggio ancora, per la Gucci, la decisione di farlo interpretare al pur grandissimo Al Pacino, perché “celebre per i ruoli da gangster nel Padrino e da pusher in Scarface che hanno segnato negativamente generazioni di italiani e latini”. Nessuna pietà, nelle parole di Patricia Gucci che anticipa l’imminente guerra in tribunale, per Patrizia Reggiani (“è un’assassina”) e per il cugino Maurizio Gucci (“che fece una scalata ostile nei confronti di mio zio per avere l’attività e poi farla a pezzi”).
La memoria sfregiata
Patricia Gucci insiste molto sullo sfregio che il film di Ridley Scott con Lady Gaga fa alla memoria di suo padre Aldo: “Il suo carattere era leggenda, governava col pugno di ferro, ma era tenace e si è guadagnato il rispetto di tutti coloro che hanno lavorato con lui, me compresa. Molte persone devono la loro carriera a lui, nel centenario del marchio Gucci niente sarebbe stato possibile senza il suo genio”. Perfino Patrizia Reggiani si dissocia dalla storia mostrata nel film, che ricostruisce le vicende che portarono all’assassinio di Maurizio Gucci: “E' basato sul libro di Sara Gay Forden pieno di falsità, Patricia ha ragione. Basta fango, di fidenderemo”. La guerra ricomincia. E forse non era mai davvero terminata.