“Niente di più immorale”, ha dichiarato in epoca di pandemia Giorgio Armani, associando questo sistema produttivo al declino della moda. La pandemia, spiega il celebre stilista italiano, sta suggerendo alla moda di abbandonare questo ciclo di consegna continuo, che sfianca il sistema produttivo, nella speranza di vendere di più. Per questo motivo, il brand Armani punta alla qualità, accostando ancora una volta il termine moda con il valore dell’unicità. Non per nulla, per Armani il capo è una creatura e come tale ha “diritto” di vivere abbastanza per essere apprezzato, scontrandosi con le fugaci tendenze del momento, che finora hanno animato il mondo della moda. “La pandemia è un monito per tutti noi, per imparare dagli errori e per immaginare una società meno individualista”, ha chiosato Armani, dopo essere stato premiato lo scorso 18 gennaio con un riconoscimento dedicato alla memoria del finanziere e superstite dei nazisti, Ermando Parete. Così, se le passerelle permettevano di apprezzare un capo nel suo filato, nel suo taglio e nel suo stile, adesso è uno schermo con dei pixel a filtrarne la sua bellezza e a immetterlo direttamente sul mercato.