Reagisce alla rapina, sperona e uccide i due rapinatori in scooter a Marano di Napoli
Inseguiti per centinaia di metri, forse chilometri, e speronati in via Antica Consolare Campana, l’arteria che congiunge Marano al comune di Villaricca. Sono morti così, intorno alle 21 di ieri, due uomini che a bordo di uno scooter avevano poco prima rapinato il conducente di una Smart. È questa la pista più battuta dai carabinieri della compagnia di Marano, allertati dai residenti della zona e giunti poco dopo sul luogo dove si è concluso…
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Napoli, due cadaveri in strada: ipotesi rapina finita nel sangue
Gli inquirenti sul luogo (Kontrolab) Due cadaveri sono stati trovati nel tardo pomeriggio sul selciato, in via Consolare Campana, una zona periferica tra Marano e Villaricca, in provincia di Napoli. Poco lontani uno scooter T Max, una Smart incidentata dopo uno schianto contro un muro, un Rolex e una pistola. Lo scenario trovato dagli investigatori lascia supporre che si sia trattato di una rapina finita nel sangue ed è questa la pista sulla quale stanno lavorando i carabinieri, intervenuti dopo la segnalazione della polizia municipale di Marano.
Sui corpi nessun segno di colpi d’arma da fuoco
La pistola trovata sul posto, da cui sarebbero stati esplosi diversi colpi (alcuni bossoli sono stati trovati intorno alla scena) quasi certamente sarebbe stata adoperata per mettere a segno il furto dell’orologio. Su nessuno dei due corpi erano presenti segni di arma da fuoco. Con il passare dei minuti si fa largo l’ipotesi che il proprietario della Smart, dopo aver subito la rapina, abbia inseguito i due sul potente scooter e li abbia violentemente tamponati. L’episodio si sarebbe verificato intorno alle 19.30. A coordinare le indagini dei carabinieri è la Procura di Napoli Nord, sul posto è giunto il sostituto Paolo Martinelli. Si lavora all’identificazione dei due uomini deceduti e per definire la proprietà dei mezzi. Si cerca anche di capire se nella zona siano attivi sistemi di videosorveglianza e se ci siano stati testimoni.
Rapina a Marano, 26enne indagato per omicidio volontario
Si tratta del giovane alla guida della Smart For 4 poco distante dai cadaveri di due uomini, da uno scooter T-Max, da una pistola e da un prezioso orologio Rolex. Secondo quanto emerso, il ragazzo dopo essere stato rapinato ha inseguito i malviventi speronandoli e travolgendoli con l’auto
È indagato per omicidio volontario il 26enne G.G. che con la sua Smart For 4, secondo le ricostruzioni investigative delineate finora, ha inseguito e speronato lo scooter con a bordo due uomini che lo avevano appena rapinato del rolex, facendoli rovinare sull’asfalto e uccidendoli. L’episodio è avvenuto ieri sera in via Antica consolare campana, tra Marano e Villaricca, nel Napoletano. A perdere la vita sono stati i pregiudicati di Sant’Antimo Ciro Chirollo, di 30 anni, e Domenico Romano, di 40. Il giovane si è presentato presso la caserma dei carabinieri nella notte per raccontare la propria versione dei fatti.
La ricostruzione
I due rapinatori avrebbero sottratto il Rolex al 26enne in via San Rocco minacciandolo con una pistola, ma il giovane li avrebbe inseguiti, speronati e travolti con l’auto. Secondo quanto ricostruito al momento, prima ci sarebbe stato l’urto violento tra l’auto e lo scooter, come testimoniano i pezzi di carrozzeria dei due mezzi sparsi in strada, poi l’auto avrebbe investito i rapinatori, che a un primo esame esterno non presentano ferite d’arma da fuoco, ma politraumi. Anche alcune testimonianze hanno confermato questa prima ricostruzione. Resta da capire se l’investimento sia stato o meno volontario.
I primi ad arrivare sul posto sono stati gli agenti della polizia municipale, che hanno avvertito i carabinieri. I rilievi della Scientifica sono partiti subito, così come la ricerca di immagini da sistemi di videosorveglianza. Nella zona non ci sono telecamere pubbliche, ma solo quelle di qualche privato.
Il racconto del 26enne al vaglio degli inquirenti
Il pm ha ascoltato fino alle 7 di stamani il 26enne che ha raccontato di essere stato alla guida della Smart che avrebbe speronato lo scooter dove viaggiavano i due pregiudicati, che a suo dire lo avevano rapinato poco prima. Gli inquirenti stanno verificando con attenzione la versione fornita dal 26enne, che si è allontanato subito dopo l’impatto con il mezzo a due ruote per poi presentarsi alla caserma dei carabinieri; stanno cercando di capire se fosse lui il conducente effettivo dell’auto. La dinamica del fatto sembra comunque compatibile con quanto emerso dalle testimonianze, compresa quella del giovane, anche se per ora Procura e carabinieri non si sbilanciano; di certo una rapina sembra essere avvenuta, visto che è stato ritrovato un rolex e una pistola sull’asfalto.